ArchitettiRimini (2005/2009) N. 7 - architesi - 2007

... continua architettirimini l’esperienza di Architesi, ma continua evolvendosi. Nata da un decennio con l’idea di accogliere i neo iscritti all’Ordine con la pubblicazione della loro ultima fatica da studenti, ha assunto il significato, negli anni più recenti, di presentare i nuovi architetti riminesi non solo ai loro futuri colleghi, ma anche alla comunità locale: aprendo il più possibile la mostra al pubblico, coinvolgendo gli operatori economici del settore, gli enti pubblici, rivolgendosi al possibile mercato del lavoro. Il motivo di questa evoluzione è stato il voler sempre più far comprendere l’importanza del capitale sociale rappresentato dalla cultura architettonica, anche a partire dalle leve più giovani, la cui coltivazione è necessaria per la crescita di una comunità locale. Da oggi Architesi vuole assumere ancora di più questo carattere, diventando maggiormente un’evento capace allo stesso momento di attirare l’attenzione e di fare cultura: all’esposizione delle tesi si accompagna, per tutta la durata della mostra, un ciclo di conferenze di giovani architetti emergenti – noi architetti,come noto, possiamo ritenerci fortunati (in quanto rimaniamo giovani a lungo...) prima di riuscire ad affermarci – che ci presenteranno le loro esperienze nazionali ed internazionali. Riteniamo infatti che la funzione dell’architetto sia fondamentale per una comunità. Ne può rappresentare il sale, il collante, uno degli elementi di qualità. Per fortuna l’apertura alla comunità europea ci aiuta a Notiziario bimestrale dell'Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Rimini archi tesi Giuseppe le tesi di laurea degli iscritti all’Ordine negli anni 2005/2006 Sommario 3 2 3 3 >16 5 7 9 4 ... M. Zaoli continua l’esperienza... De Pasquale Il progetto ha come obiettivo la riqualificazione dell’area dello scalo merci attraverso una struttura polifunzionale che ingloba la stazione e si collega al grattacielo passando sopra la ferrovia, integrando i due edifici con nuove funzioni che ne consentano una libera fruizione anche da chi non necessariamente prende il treno o abita all’interno del grattacielo stesso. Tale struttura sarà immersa in un parco urbano contenente un “Polo di interscambio” con parcheggi interrati, stazioni autobus, taxi, spazi commerciali e ricreativi, collegato direttamente alla città attraverso l’interramento della via Roma e il recupero dell’Anfiteatro romano. La nave di ieri_il relitto di oggi_l’architettura in cui vivere domani Riqualificare la colonia marina di epoca razionalista e il suo lotto di pertinenza: problematiche complesse e articolate, per le quali l’obiettivo è quello di elaborare linee guida per un recupero e la realizzazione di un nuovo sistema turistico–ricettivo. L’approccio con l’edificio è quello di rivelare la duplice identità che ha assunto nella sua esistenza: la “nave” razionalista e il relitto abbandonato. All’interno la scelta è quella di inserirsi con funzioni che rendano l’edificio un “contenitore” attivo. L’idea progettuale è quella di una “scatola nella scatola”: la Colonia, scatola esterna, che racchiude nuove scatole funzionali e la delineazione di nuovi spazi, le “zone filtro” che offrono svariate attività. Simona Progetto di una struttura polifunzionale nell’area della stazione di Rimini La colonia Novarese di Rimini: linee guida per un recupero Ferri Sintesi delle Tesi di ARCHITESI 2007 comprendere, anche nel nostro paese purtroppo in questo arretrato, l’importanza del lavoro degli architetti nel contribuire alla qualità della vita delle persone: nei due ultimi anni di università, attraverso Erasmus, gli studenti passano un lungo periodo studiando all’estero presso facoltà di altri paesi. Alcuni di loro poi, decidono di approfondire l’esperienza rimanendo ancora un periodo all’estero per fare pratica presso studi professionali. Purtroppo quando rientrano in Italia si accorgono che il panorama del lavoro è molto diverso da quello degli altri paesi europei: la considerazione che si ha della professione di architetto da noi è molto più scarsa, le prospettive lavorative che all’estero offrivano grande apertura ed opportunità – dal progetto urbano al progetto architettonico – da noi offrono prospettiva ridotta – dal progetto edilizio di scarsa qualità all’arredo del salotto di casa. Le capacità e la creatività mostrate ed apprezzate in ambito europeo in Italia diventano dei limiti e vengono guardate con sospetto. Chi visiterà la mostra delle tesi dei neoiscritti all’Ordine potrà invece comprendere la preparazione e la serietà di chi sta entrando oggi nel mercato del lavoro preferendo combattere una lunga battaglia contribuendo alla crescita culturale della comunità di cui fa parte, piuttosto che cedere alle lusinghe delle ben maggiori opportunità lavorative del panorama europeo: i progetti che si espongono, che interessano luoghi lontani e vicini, ne sono testimoni. Alcuni progetti potrebbero poi fornire spunti per migliorare la realtà locale... chissà che continuando ad insistere non riusciamo a farci comprendere! Buona visita alla mostra e benvenuti alle conferenze. A. Franco tra speranze e realtà L. Cupioli sull’architettura in Italia Schede di ARCHITESI Marco Zaoli A rchitesi, anello di congiunzione tra il periodo universitario e la nuova realtà professionale dei giovani iscritti, è una manifestazione con cadenza biennale che fa parte della tradizione dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Rimini; con questa edizione del 2007 , precisamente la 6°, Architesi intende evolversi dalla struttura organizzativa adottata negli anni scorsi. Le edizioni passate erano incentrate sulla espo sizione delle tesi di laurea al pubblico che poteva così v i s i o na r e i l l a v o r o universi tari o svolto dai ragazzi, culminato con le tavole di tesi; q u e s t e venivano esposte per un determinato periodo di tempo. Si è registrata però una bassa partecipazione di pubblico, a parte la giornata inaugurale, dovuta probabilmente al fatto di non avere organizzato altri eventi durante il periodo di esposizione. Quest’anno si vuole potenziare Architesi , rassegna che consente agli iscritti degli anni 2005-2006 di esporre la propria tesi di laurea, con momenti di incontro con giovani protagonisti dell’architettura italiana, incentivando così il dibattito e il confronto sui temi dell’architettura. Speranze e realtà: l'architettura italiana Virgilio A rchitesi riporta alla ribalta il tema dei giovani architetti e delle attuali direzioni dell’architettura italiana. La presenza di architetti in Italia è particolarmente diffusa con circa 80.000 iscritti complessivi, pari a un architetto ogni 7/800 abitanti, a fronte di una media dell'Unione Europea di uno ogni 1.200 abitanti (uno ogni 2.000 abitanti nel Regno Unito, uno ogni 2.500 in Francia). Sappiamo inoltre che gravitano diversi altri soggetti nei settori inerenti l'architettura e l'urbanistica (gli ingegneri, certo, ma a n c h e geometri, periti edili, agronomi e geologi), che portano la potenziale offerta a più di 300 mila professionisti. A tutto questo si affianca l'andamento dei m e r c a t i tradizionali dell'edilizia e delle infrastrutture, che rimangono i principali riferimenti produttivi. Un offerta quantitativa enorme che limita fortemente le opportunità lavorative e va a discapito della qualità. a professione tradizionale rischia in pratica di appiattirsi in un settore dove sono presenti troppi vincoli e interessi diffusi e dove il "business" immobiliare penalizza la creatività e i prodotti nuovi. Anche a livello parlamentare dovrebbe essere noto che non si può discernere tra architettura ed edilizia, e quando si Dove va l’architettura in Italia oggi? Gamba Simona Santini Elisa L’area è situata nell’area dell’ex fiera di Rimini dove era presente la fornace Fabbri e una cava, oggi divenuta laghetto. Dal mare e dalle colline il verde arriva come ultime propaggini dei parchi: ogni elemento naturale assume quindi un ruolo rilevante costituendo il tessuto connettivo per la continuità del progetto con il territorio circostante. Sono previsti un centro congressi, uffici, un centro espositivo, una biblioteca, una galleria commerciale. La geometria predilige l’orizzontalità dei volumi ma nei punti di innesto con l’asse di via della Fiera si generano delle torri con aree verdi interne con valenza di porte di accesso alla città. 5 Giannini Il recupero del G. B.Giustinian offre un modo di sperimentare nuovi modelli di integrazione sociale, compatibili con le finalità della fondazione.Sinteticamente la proposta si articola in una rivisitazione degli spazi che prevede: (a) un cuore all’interno del complesso rappresentato da un nuovo campo sul quale si affacciano servizi al cittadino ed alla struttura stessa, collegato alla città scavalcando i canali senza barriere e ricostruendo un antico ponte dell’800; (b) un servizio di informazione ausili con un appartamento di prova per comprenderne meglio le modalità d’uso; (c) un servizio di day-hospital che svolga attività diagnostica e terapeutica; (d) due piani con venti appartamenti protetti. 7 Rimini: centro polifunzionale nell’area dell’ex Fiera Strategia di un centro servizio anziani per Venezia: il riutilizzo pilota di G. B. Giustinian Progetto per un centro servizi a Rimini e studio del suo possibile sviluppo nel tempo L’immagine e la maschera 6 CONTINUITA’ E CAMBIAMENTO Il progetto è basato su un dialogo sinergico tra verde e architettura. Il verde ha un ruolo di connettore urbano. Un tratto di parco, concepito tridimensionalmente, congiunge l’area al parco Marecchia, seguendo un ramo di pista ciclabile che collega il centro storico con la nuova Fiera. L’architettura, sviluppata linearmente su una banda 280x40 m., colloca nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo funzioni mancanti in città quali un museo del cinema, kunsthalle, laboratori, teatro all’aperto, facendone un centro di arte contemporanea. L’intero progetto è concepito in fasi. Può non essere costruito in una sola volta, ma in fasi temporali distinte, tali che ogni stadio possa essere considerato definitivo e rendere possibili ma non obbligati i successivi. Mattia Capitale del Libano con circa 2.000.000 di abitanti, Beirut è una città crocevia del Mediterraneo tra civiltà Occidentale e Mediorientale. Divisa e frazionata al suo interno da 17 confessioni religiose e comunità multietniche. Tutta l’analisi è stata svolta nella ricerca di quei segni territoriali di origine che assumono la dimensione di “limite” fisico e metafisico tra le diverse realtà ambientali e culturali, nel tentativo di trovare delle basi sulla quale “Rifondare” la città distrutta dalla guerra civile. Segni, intesi come forze intrinseche del territorio che possono offrire un profilo più autentico dell’immagine di Beirut. 8 Ghinelli Giovanna Mazzoli L’idea è che nel periodo di esposizione delle 15 tesi di laurea (dal 9 al 30 novembre 2007 presso la Sede della Provincia in Via D.Campana a Rimini) si organizzino quattro incontri a scadenza settimanale con giovani architetti. Il luogo scelto per Architesi, una struttura espositiva già esistente nell’atrio al piano terra, consente ai tanti fruitori della Sede della Provincia durante l’orario di ufficio, di poter visitare la mostra anche “involontariamente”, essendo un’area strategica della distribuzione e dei collegamenti interni. Si spera in questo modo che i lavori possano illuminare le discussioni e gli incontri, riportando l’attenzione sugli aspetti teoretici del fare architettura, più precisamente sul progetto. Nella prassi quotidiana la cultura del progetto è purtroppo scarsa e di basso livello, se intendiamo non solo il proge tto di architettura, ma il progetto come “prendersi cura” (come ci ricorda Francesco Dal Co); solo la tensione continua verso una qualità progettuale e la ricerca dell’”autentico” elevano e fanno crescere la nostra attività professionale ed umana. Il progetto è ricerca della coerenza, impegno morale verso un risultato, coraggio nell’allontanare la mente dall’inautentico del mondo, è sfida continua contro l’ovvio ed il già consolidato. Ben vengano quindi i progetti di architettura, che contengono l’entusiasmo contagiante dei “vecchi” studenti che approdano come “nuovi” professionisti nella giungla del mondo globalizzato. Contestualmente alla rassegna Architesi si terranno 4 incontri di architettura che riprenderanno la linea tracciata nel 2006 con Studio 5+1AA, Archea, Pellegrini, Lelli. Il titolo è Architettura italiana: i nuovi protagonisti (anno II) e prevede la privilegia la “quantità” piuttosto che la “qualità”, quando i criteri determinanti nella valutazione dei curricula professionali che la legge prevede per l’affidamento di un incarico di un’opera pubblica diventano lo sconto praticato sulla parcella ed i tempi di elaborazione del progetto esecutivo, viene da chiedersi perché uno dei mestieri più belli del mondo debba essere così poco apprezzato dai nostri politici. A questo quadro già ampiamente compromesso, aggiungiamo il grido lanciato un paio d’anni or sono da illustri professori universitari in difesa dell’architettura in Italia che attraversa una situazione drammatica, specialmente se messa a confronto con quello che succede nelle altre nazioni europee, in particolare Francia, Germania e Spagna, dove negli ultimi decenni sono state realizzate grandi opere di interesse sociale che hanno trasformato sensibilmente l'ambiente urbano ed esprimono lo spirito del nostro tempo: in Italia iniziative del genere sono merce rara, mancano di una meditata programmazione e si devono quasi sempre all'intervento di architetti stranieri. Per rilanciare l'architettura italiana anche sul piano internazionale, occorre tutta una serie di provvedimenti che riducano l'inerzia dell'apparato burocratico e consentano libero accesso ai concorsi, evitando in tal modo selezioni basate esclusivamente sul lavoro già compiuto che precludono alle nuove leve la possibilità di accedere e di misurarsi sugli incarichi più significativi e bloccano di fatto il vitale ricambio generazionale. In un’intervista, Giancarlo De Carlo asserisce che “l’architettura italiana sembra nel suo quadro generale molto confusa…”, ma che vede anche “fermenti interessanti e nuovi nel movimento