Focus 03/2019
L
e attività di misura coprono una parte fondamentale nella varietà del-
le operazioni che un tecnico di protezione catodica deve affrontare. La
misura dei potenziali elettrochimici, in primo luogo, è fondamentale per
definire non solo lo stato di corrosione di una struttura interrata, ma soprattutto
l’efficacia dei sistemi di protezione catodica che vengono utilizzati per contra-
stare il fenomeno corrosivo.
La misura del potenziale elettrochimico non è però una misura assoluta, ma
sempre relativa a qualcosa; mi spiego meglio: se io avessi 20 euro in tasca la
quantità di denaro misurata al livello del mare o in cima a una montagna non
cambierebbe, resterebbero sempre 20 euro; d’altra parte se io misurassi la mia
altezza dal pavimento: 1,73 metri mentre sono in piedi o la misurassi mentre
sono in cima ad una sedia alta 40 cm, il valore misurato cambierebbe arrivan-
do a 2,13 metri (e io mi sentirei altissimo). Per ottenere lo stesso valore dovrei
misurare la mia altezza partendo dalla sedia, dovrei quindi cambiare il sistema
di riferimento.
Anche per i potenziali elettrochimici è stato necessario definire un sistema di ri-
ferimento univoco che potesse permettere di confrontare tra loro i valori relativi
ai vari metalli e alle varie sostanze coinvolte in reazioni elettrochimiche. Storica-
mente il riferimento scelto è stato quello relativo al potenziale di riduzione dell’i-
drogeno secondo la reazione 2H+(aq) + 2e - → H 2 (g) alla quale è stato attribuito
valore 0,0 Volt. In pratica si attribuisce all’Idrogeno il valore base zero e si fa
quindi riferimento a questo elemento per confrontare la tendenza a ossidarsi di
tutte le altre sostanze.
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