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Interferenze elettriche e corrosione su di una lettura costante del potenziale elettrochimico della struttura protetta, sarà quindi importante riuscire ad eliminare il contributo di caduta ohmica della lettura stessa. Si eviterà in tal modo di erogare corrente inutilmente a fronte di picchi “fan- tasma” dovuti esclusivamente alla caduta di potenziale della corrente dispersa, e di rischiare così di interferire a nostra volta con strutture terze a causa dell’eccessiva corrente da noi immessa nel terreno. La misura precisa di potenziali elettrochimici delle strutture “IRfree” è oggi facilmente ottenibile grazie all’uso di sonde e di piastrine o “coupons” che, grazie alla loro con- figurazione, riescono a rendere trascurabili i contributi di caduta ohmica nel terreno. Fino ad ora si è parlato esclusivamente di interferenze da corrente continua, esisto- no comunque fenomeni di interferenza elettrica da corrente alternata che possono essere più difficili da identificare ed estremamente pericolosi dal punto di vista della corrosione. Tali fenomeni saranno oggetto di un approfondimento specifico che sarà sviluppato in una futura pubblicazione. A livello internazionale la normativa di riferimento per la gestione delle interferenze elettriche è la norma ISO 15589-1: “Petroleum and natural gas industries — Catho- dic protection of pipeline transportation systems — Part 1: On-land pipelines”, nella sua ultima edizione del 2015. A livello nazionale il riferimento normativo è la norma UNI 11094: “Protezione catodica di strutture metalliche interrate - Criteri generali per l’attuazione, le verifiche e i controlli ad integrazione della UNI EN 12954 anche in presenza di correnti disperse”. Il contrasto alla corrosione da interferenza elettrica è parte del programma dei corsi di formazione e certificazione UNI EN 15257 organizzati da APCE ogni anno. 40