Antigone 15 Aprile 2015 | Page 34

Anna Stepanovna Politkovskaja è stata una giornalista russa, conosciuta per il suo impegno sul fronte dei diritti umani per i suoi reportage sulla Cecenia e l’opposizione al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. I suoi articoli per Novaja Gazeta, un quotidiano russo di ispirazione liberale, sono stati la sua arma di condanna nei confronti di un governo che dimostrava scarso rispetto verso i diritti civili, portando all’attenzione del mondo la situazione della Cecenia, ma anche alla condanna di Politkovskaja stessa. Infatti nel 2001 ricevette numerose minacce da un ufficiale dell’OMON da lei accusato (arrestato e rilasciato nel 2002) di aver violato i diritti umani nel corso delle operazioni militari. Nel 2006 venne ritrovata morta, uccisa da un sicario il cui mandante è tuttora sconosciuto.

LE NOSTRE ANTIGONI

Di Costanza Cagnina, Rebecca Sabidussi e Teresa Vittorino

Come dimostrato dalle innumerevoli riprese e riscritture della tragedia di Sofocle, il dramma di Antigone è universale e si ripresenta ogni volta che qualcuno antepone la propria coscienza all’obbedienza e si ribella contro una legge ingiusta. In diversi stati, in diversi periodi, contro diversi regimi, ci sono state delle novelle Antigoni.

Uno dei maggiori esponenti nell’ambito della difesa dei diritti umani è Aung San Suu Kyi. Ottenne il Premio Nobel per la pace nel 1991 e divenne membro del parlamento birmano nel 2012, dopo essere stata per anni leader di un movimento non violento che si opponeva alla dittatura militare in Birmania. Proprio per questa sua posizione fu costretta agli arresti domiciliari dal 1998 al 2007 e, inoltre, subì un attentato da parte di un gruppo di militari uscendone illesa. La sua storia divenne presto argomento internazionale e sia gli U.S. sia l’UE fecero

pressioni per la sua liberazione. La sua figura ispirò anche alcuni registi come Luc Besson, che diresse il film biografico The Lady, presentato al Toronto International Film Festival il 12 settembre 2011.