Antigone 15 Aprile 2015 | Page 33

In questo contesto di opposizione si colloca l'emblematica figura di Sophie che, come una moderna Antigone, sfidando le leggi da lei ritenute ingiuste e crudeli, compì una serie di atti propagandistici non violenti, senza mai nascondersi né temere le conseguenze del suo agire, pur con la consapevolezza di andare incontro alla repressione nazista e ad una sicura persecuzione.

Benché muti l’imperativo etico professato dall’eroina, che non più spinta dalla compassione nei confronti di un componente del proprio γένος, come il fratello nel caso di Antigone, bensì dalla consapevolezza della dignità di ogni individuo («Ogni singola vita è preziosa.», come è riportato dalle trascrizioni del processo, che ci sono pervenute), tuttavia, nella nuova e più ampia dimensione politica assunta dalla vicenda, l'opposizione tra potere costituito e giustizia effettiva presenta diversi punti di contatto e analogie con la vicenda della tragedia sofoclea. All’appello di Antigone agli ἄγραπτα κἀσφαλῆ θεῶν νόμιμα corrisponde da parte di Sophie il richiamo alla coscienza morale («Io seguo la mia coscienza», dirà al processo), che ha la fondamentale peculiarità di non mutare mai, mentre le leggi degli stati sono soggette ai cambiamenti storici della società e della politica («Le leggi cambiano, la coscienza no»). Dunque, quelle che per l'Antigone di Sofocle sono le leggi divine, poste al di sopra di quelle umane, che spesso si dimostrano imperfette, subiscono un processo di modernizzazione e attualizzazione, eliminando in parte la componente mistico-religiosa e concentrandosi sull'interiorità umana, identificata con il termine ''coscienza''. La compassione di Sophie è rivolta a tutto il genere umano, offeso e sofferente a causa della follia nazista, e non è più limitata alla sfera privata; ella prova compassione per soldati al fronte orientale che subiscono le conseguenze di un'assurda guerra, per gli ebrei perseguitati nei campi di sterminio, per i bambini mandati a morte per le loro menomazioni fisiche e mentali; per tutti loro Sophie prova compassione e pietà, per loro lotta contro un potere legittimo ma ingiusto.

In conclusione anche nella figura di Sophie Scholl vediamo Antigone, così come la possiamo vedere in chiunque che abbia la capacità di discernere la giustizia dalla legge, e il coraggio di indicarla agli altri, in chiunque si opponga a chi, arrogantemente, pretende di avere un'onnipotenza che spetterebbe solo agli dei.

Una scena tratta dal film