100% Fitness Mag - Anno VIII Settembre 2014 | Page 32
#FISIOTERAPISTA
Ipertermia Computerizzata
e Standardizzata (ICT)
SECONDA PARTE
Dott. Daniele Grieco
I parametri da tener presente nella pianificazione
del trattamento sono:
1. Profondità del tessuto: Questo comporta la
scelta della potenza della sorgente a microonde e
della temperatura del bolus.
2. Tipo di tessuto: Se il tessuto è molto
vascolarizzato è necessario utilizzare una
temperatura d’esercizio elevata, perché il
tessuto tende facilmente a raffreddarsi tramite la
circolazione sanguigna.
3. Condizione fisica del paziente: L’apparato
muscolare di un atleta richiede una potenza e un
livello termico più elevato rispetto ad un individuo
sedentario, per le masse muscolari diverse.
4. Fase clinica: La fase acuta è spesso un
territorio “off limits” per l’ipertermia.
5. Risposta clinica: La capacità di sopportazione
al calore del paziente è l’indicatore più importante
per l’operatore.
processi flogistici cronici che causano il passaggio
da una tendinite ad una tendinosi caratterizzata
dalla frammentazione delle fibre collagene e
dalla formazioni di cisti. Queste fibre, essendo
più deboli, spesso si rompono, innescando un
nuovo fenomeno flogistico. Il tessuto fibroso
essendo poco irrorato, ha dei processi di
guarigione lenti. L’ipertermia può spezzare questo
circolo vizioso della tendinite cronica inducendo
una vasodilatazione nella circolazione locale:
l’accorrere di nuove cellule macrofagiche e
l’incremento dell’ossigenazione rivitalizzano il
tessuto fibroso.
3. Artrosi: per agire sul tessuto osseo e
cartilagineo si consiglia di erogare delle potenze
dell’ordine dei 30-65 watt con un delta termico
modulato in base alla profondità.
4. Lombosciatalgia: il trattamento deve essere
eseguito lontano dalla fase acuta, per evitare che
l’ipertermia indotta aggravi l’edema e l’eventuale
compressione delle strutture radicolari.
5. Sindromi canicolari: con tale termine si indica
la patologica condizione di alcuni tronchi nervosi
periferici che rimangono intrappolati in angusti
spazi anatomici (sindrome del tunnel carpale). La
compressione altera la circolazione ed induce una
degenerazione delle fibre nervose.
È opportuno erogare una bassa potenza (30 watt)
con delta termico limitato (1°C). I parametri devono
consentire una vasodilatazione nei vasa vasorum
del tronco nervoso senza causare la congestione
del nervo stesso e relativo aumento del conflitto.
Indicazioni terapeutiche
Controindicazioni
1. Patologie muscolari
• Contratture: l’ipertermia aumenta la
circolazione sanguigna dei fasci muscolari
in acidosi e riduce i tempi del riequilibrio
metabolico; può essere eseguita già dalle
prime fasi sintomatologiche con un effetto
antalgico sorprendente.
• Lesioni muscolari: l’ipertermia può essere
usata a partire dalla fase sub-acuta, cioè
quando l’ematoma ha terminato la fase di
espansione.
2. Tendiniti e capsuliti: le tendiniti sono causate
da sovraccarichi funzionali immediati o ripetuti nel
tempo, questi ultimi comportano l’instaurarsi di
Controindicazioni assolute: i pacemakers
cardiaci, le protesi uditive, le protesi o le sintesi
metalliche nella stessa zona o in stretta vicinanza
della zona di trattamento. È controindicata in
caso di insufficienza circolatoria di grado medio e
grave, di diatesi tromboembolica, di infezioni locali
o sistemiche, di neoplasie maligne e alla presenza
di zone cutanee con anestesia termodolorifica.
È controindicata in caso di gravidanza e in
presenza di cartilagini di accrescimento.
Controindicazioni relative: presenza di aree
ipoestesiche o di aree ischemiche, il diabete,
l’obesità e la fase acuta delle patologie
infiammatorie.
Fisioterapista presso Clever Rehabilitation
- Specializzato in rieducazione posturale
secondo il metodo Mézières
338.6382382
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In questo numero parleremo delle modalità di
trattamento, delle indicazioni terapeutiche e delle
controindicazioni dell’ipertermia.
Modalità di trattamento
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Settembre 2014