100% Fitness Mag - Anno VIII Settembre 2014 | Page 30
#NEUROPSICOMOTRICISTA
Una persona
vulnerabile può non
ammalarsi mai di
depressione, se non
capita un evento
scatenante e se
ha buone relazioni
supportive. Il fattore
scatenante è un evento
scatenante o qualche
tensione importante.
Nel 40-70% dei casi il
disturbo si associato ad
altre patologie ADHD,
iperattività,disturbi della
condotta e disturbi
d’ansia.
La depressione si
autoalimenta perché la
persona che ne soffre
guarda al mondo, agli altri, a se stesso e al futuro
in modo negative ed assume un comportamento
passivo ed autocritico. Questa crescente
passività diminuisce l'energia, aumenta la
stanchezza e può essere valutata come ulteriore
prova della propria negatività e del futuro nero,
innescando un circolo vizioso che mantiene nel
tempo l’umore depresso e lo stato di inattività.
Ad esempio, può capitare che la persona
depressa faccia molta fatica ad affrontare le
normali attività quotidiane al punto tale da
rimandarle nel tempo; in questo modo inizia
a sentirsi ancora di più incapace e fallita.
L’attivazione di questi evitamenti mantiene la
depressione poichè non permette alla persona
né di sperimentare brevi stati mentali positivi, né
di verificare che, nella realtà, non è così incapace
come pensa di essere.
Accade spesso che le persone depresse, provino
apatia e disinteresse per quasi tutto, smettano
di uscire, evitino il contatto con le altre persone
e trascorrano molto tempo libero in attività
passive e solitarie come guardare la televisione
e stare a letto, rimuginando sui propri problemi
ed assillando amici e conoscenti riguardo ad
essi. Anche tali comportamenti mantengono la
depressione in quanto impediscono alla persona
di vivere esperienze gratificanti.
I parenti e gli amici della persona depressa,
animati da buone intenzioni, possono cercare
di spronarla invitandola a sforzarsi di reagire,
senza rendersi conto, però, che questo
aumenta il senso di colpa e l’autosvalutazione.
L'atteggiamento più utile è aiutare la persona
depressa ad intraprendere un percorso di cura
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fatto di un'adeguata terapia farmacologica e una
psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Curare la depressione
Nei bambini un buon supporto può essere la
terapia psicomotoria, che li aiuta a “riprodurre"
i propri vissuti permettendone l’elaborazione.
Attraverso questo trattamento si cerca di evitare
che le patologie principali come: iperattività,
ADHD, disturbi dell’ attenzione, evolvano in
depressione. Inoltre altro approccio è la terapia
cognitivo-comportamentale . Il trattamento
farmacologico è risultato utile solo se associato
alla psicoterapia e comunque solo nei casi molto
gravi (ad es. suicidio.)
Sebbene i farmaci siano molto efficaci nel
ridurre i sintomi acuti, non lo sono altrettanto
nel risolvere la vulnerabilità alla ricaduta, e nella
maggior parte dei casi la loro interruzione porta al
riacutizzarsi della sintomatologia.
La terapia cognitivo-comportamentale aiuta
il bambino e l’adolescente a comprendere il
funzionamento del disturbo depressivo e a
rompere i circoli viziosi che lo mantengono nel
tempo e lo autoalimentano.
La psicoterapia, inoltre, aiuta a modificare i modi
i di pensare e di comportarsi disfunzionali, a
riprendere gradualmente in mano la propria vita e
a recuperare il piacere dello stare con gli altri.
A seconda del caso-specifico alla terapia con il
bambino o adolescente spesso viene associato
un ciclo di incontri di sostegno alla genitorialità
al fine di dare ai genitori informazioni utili sul
disturbo depre