100% Fitness Mag - Anno VIII Settembre 2014 | Page 22
#CARDIOLOGO
La Guardia Costiera mentre interviene in soccorso di
sub in difficoltà
condizioni di salute. Pertanto la considerazione
di un precedente stato morboso, responsabile
dei tragici eventi verificatisi nel passato e
recentemente, viene esclusa in particolar modo
perchè trattasi di avvenimenti che hanno colpito
contemporaneamente anche più persone. Infatti
gli esami autoptici e quelli sulle attrezzature usate
dai sub deceduti alle Formiche hanno dimostrato
che sono morti per aver inalato un gas tossico, il
monossido di Carbonio, erroneamente immesso
nelle bombole per la respirazione.
Gli incidenti dei sub
Se si escludono questi tragici errori o condizioni
momentanee di malessere v'è da pensare
quindi a tutta una serie di incidenti che questo
tipo di sport può causare. La maggior parte
degli infortuni nelle profondità marine si
verifica allorchè i sub, per inesperienza o per
eccessiva confidenza, non si attengono alle
basilari norme di sicurezza. Così i Barotraumi
dell'orecchio, la narcosi da azoto, la malattia da
decompressione ed embolia gassosa arteriosa
sono i più frequenti e principali incidenti che
possono verificarsi. I Barotraumi dell'orecchio
si verificano per le variazioni della pressione
esterna dell'acqua, che aumenta man mano
che si scende in profondità, e la pressione
interna dell'apparato uditivo. La membrana del
timpano che separa le due pressioni se non
v'è compensazione tra le due pressioni, con
adeguata tecnica respiratoria, tende a rompersi.
V'è un iniziale e crescente dolore all'orecchio,
con penetrazione poi di acqua all'interno.
Durante la risalita le condizioni pressorie si
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invertono. La narcosi
da azoto, detta
anche "ebbrezza da
profondità", è dovuta
all'improvviso aumento
parziale della quantità
di azoto che si respira
dalla miscela delle
bombole e che passa
nel sangue. Con la
discesa in profondità
questo fenomeno
può aumentare e
contemporaneamente
si innalza la
percentuale di azoto
trasportato nel circolo sanguigno.
Ciò comporta sensazione di leggerezza mentale,
riduzione di riflessi ed euforia.
La malattia da decompressione
È l'evenienza più nota e temuta. E' dovuta alla
formazione di bolle di azoto in varie parti del
corpo, con sintomi diversi a seconda della
zona colpita (otovestibolari, osteoarticolari e
neurologici). Altro incidente, l'embolia gassosa
arteriosa, è dovuto ad una improvvisa ostruzione
di arterie da parte di bolle di azoto.
Se si verifica alle coronarie ne segue un
immediato infarto cardiaco; al cervello perdita
di coscienza e convulsioni. Per queste forme
urge l'immediato ricovero in Camera iperbarica,
dove l'Ossigeno che si respira con una pressione
superiore a quella atmosferica riesce a liberare
gli ostacoli causati dalle bolle di azoto e riportare
la normale circolazione. In genere chi pratica
attività subacquea conosce questi pericoli e sa
anche quali sono i primi sintomi per poter ovviare
alle gravi conseguenze.
Immergersi in sicurezza
Evitare il fai da te osservando queste regole:
fare le immersioni solo dopo di aver frequentato
un adeguato corso preparatorio e non vi siano
controindicazioni (malattie, ansia, attacchi di
panico); mai immergersi da soli; pianificare
l'immersione e controllare l'efficienza e affidabilità
delle attrezzature; rispettare le profondità
consentite dal grado di preparazione; infine
al primo accenno di malore iniziare la risalita.
Secondo le regole quando si risale da grandi
profondità occorre effettuare varie soste (tappe
di decompressione) per il riequilibrio dei gas nel
sangue. Anche per questo sport vige la regola:
prevenire meglio che curare.