100% Fitness Mag - Anno VIII Luglio 2014 | Page 34

#PSICOPEDAGOGISTA La paura di perdere o di non avere abbastanza Dott.ssa Bianca Pane Laureata in Filosofia e Psicopedagogia presso l’Università di Napoli Federico II, specializzata in Gestalt Counseling Bioenergetica e Terapie Olistiche 393.9315564 http://bit.ly/1bb6qS4 È assai diffusa la paura correlata agli aspetti materiali della nostra esistenza, quali il lavoro, il denaro, e tutto ciò che ci dà sicurezza. Quando questo fantasma non c’è, noi vediamo il mondo con fiducia, siamo sicuri di noi stessi, otteniamo risultati nell’ambito del lavoro, facilmente e senza sforzo, e abbiamo il denaro che ci serve. In questa condizione energetica, la nostra casa sarà per noi un porto sicuro, viviamo nel presente e stiamo bene con il nostro corpo, senza bisogno di preoccuparci per il futuro o lamentarci del passato. Inoltre, quando viviamo questa condizione di equilibrio, vuol dire che ‘abbiamo preso decisioni’ positive sul rapporto con nostra madre: ci ha fornito basi solide e un senso di sicurezza e di fiducia nel mondo e in ciò che ci circonda. Se invece siamo in disequilibrio a questo livello, un possibile effetto saranno le reiterate difficoltà negli aspetti materiali della nostra vita, ed esse ci forniranno utili indicazioni sul fatto che qualcosa, in quest’area, non è allineato. Potremmo perdere spesso il lavoro, o averne uno mal retribuito rispetto alle nostre prestazioni, oppure potremmo avere un impiego fantastico e uno stipendio eccellente, che tuttavia non ci basta mai. Vivremo sempre un senso di carenza, opposto a quello di abbondanza che meritiamo. 34 100% Fitness Mag Luglio 2014 Per quanto riguarda la casa, potremmo avere sempre problemi che favoriscono il senso di precarietà, come sfratti o beghe condominiali, che contribuiscono a non farci sentire a casa; oppure la nostra vita potrebbe essere caratterizzata da continui traslochi, indice della difficoltà a mettere radici. Tutti questi indicatori puntano nella stessa direzione: abbiamo preso una decisione che, invece di farci sentire al sicuro, radicati e nutriti, ci dà l’impressione di essere una foglia al vento.. E il risultato è appunto la paura. Afferrare invece di prendere Vivere nella carenza, nella percezione della povertà o con la paura di perdere, è un gran brutto vivere. Anche se questo sentimento teoricamente dovrebbe essere legato a una situazione oggettiva di indigenza ed essere quindi per certi versi comprensibile, di fatto la percezione di carenza è molto spesso soggettiva. Quante persone benestanti si comportano invece come se fossero sull’orlo della miseria! Questa modalità è il risultato di una percezione distorta, poiché nella realtà non ci manca nulla per sentirci al sicuro. Consideriamo dunque le cause energetiche che la determinano. In genere, questo tipo di ‘decisione ’viene presa in seguito a un abbandono, reale o presunto, della madre, avvenuto in giovane età. Uso le parole ‘reale’ o ‘presunto’ perché spesso, in realtà, non si tratta di un abbandono vero e proprio, ma di qualcos’altro. Se ad esempio la madre ha subìto un ricovero ospedaliero protratto nel tempo, il bambino può averlo vissuto come un vero distacco nei suoi confronti e un atto di disamore. Analogamente anche la morte di una persona cara può generare la percezione di essere stati ingiustamente abbandonati, e