100% Fitness Mag - Anno VII Novembre 2013 | Page 60
dall'alta costa ed e' ancora visibile nel centro storico
presso la zona della Madonna di Rosella, dopo aver
attraversato il casale di S.Giovanni. Qui vivevano tutti
i capitani ed i proprietari di barche ed ancora oggi si
possono notare le belle case con i cortili ed i giardini di
agrumi. Nel casale di S.Giovanni esiste ancora l'edificio
più antico di Piano di Sorrento riconoscibile dal portale
catalano databile al 1400 e, di fronte, la cappella del
1300. Un altro casale, collegato alla Marina con una
storica scala, era Savino, situato al confine del paese
sul bordo del vallone S.Giuseppe, attualmente posto
lungo la strada che scorre parallelamente alla via delle
Rose, formato da poche case e molti giardini di arance.
Lungo la strada che attraversa questi casali si
possono osservare edifici storici con i portali fregiati
per l'importanza e la ricchezza delle famiglie che li
abitavano ed anche molte cappelle ed edicole votive
a ricordo della forte influenza religiosa sugli abitanti
del luogo. Alcune strade sono ancora lastricate con
i basoli di pietra e molti muri di tufo ancora cingono
piccoli giardini coltivati ad agrumi a ricordo di un
economia fiorente come quella della seta prodotta
direttamente in Penisola. Continuando lungo l'antica
traccia si giunge al casale di Gottola dove ancora
è visibile il palazzo che fu del vescovo Mastellone e
dove, lungo la stretta via, si conservano molti preziosi
portali di antiche abitazioni. Il casale successivo è
Carotto, l'attuale centro della città, che comprendeva
le zone di S.Michele e di S.Margherita. Tutti questi
casali hanno la comune caratteristica di essersi
formati intorno ad un edificio religioso e non intorno
ad un palazzo signorile o un castello come nei paesi
medievali dell'Italia centrale e, ancora oggi, esprimono
questa forte religiosità con la partecipazione alle
congreghe ed alle confraternite. Il Corso Italia,
segno del progresso post-unitario che taglia in due
il paese, segue comunque una traccia millenaria
che era l'antica strada di accesso alla Penisola e che
conduceva i pellegrini al tempio greco di Athena
a Punta Campanella. A monte di questa strada
esistono altri cinque casali con caratteristiche più
rurali formati, ognuno, da poche case costruite intorno
ad una cappella. Nel casale di Litemo (Legittimo)
sono ben visibili le tracce della storia anche nei
segni architettonici di Villa Enrichetta, con la torre di
difesa che svetta dalla struttura e dalla cappella di
S.Andrea che ricorda, forse, antichi collegamenti con
i paesi amalfitani di cui, il santo, è tuttora protettore.
Collegato a questo casale, attraverso piccole stradine
fiancheggiate da coltivazioni di agrumi, ci sono i casali
di Mortora e di S.Liborio. La costruzione delle nuove
strade non ha intaccato questi antichi borghi e, quindi,
si possono ancora percorrere tutte le strade che
originariamente attraversavano le campagne, con i loro
caratteristici muri di tufo e le pavimentazioni originali.
Anche qui ci sono magnifici palazzi con archi e scale
esterne che ricordano antichi splendori. Ognuno è
ben identificato dallo stemma sul portale dai quali si
datano molte strutture dal 1400 in poi. La strada che
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sale verso le colline era l'unico collegamento dalla
piana di Sorrento verso la Costiera Amalfitana anche
perche' questo borgo era ricco di acqua (ancora oggi
sono visibili le tracce di un acquedotto romano che
portava l'acqua alle ville sorrentine). Alla stessa quota,
verso la frazione di Trinità, è ancora ben conservato
il casale di S.Agostino con la sua cappella aragonese
ed il monastero che fungeva da ristoro a coloro che
giungevano dalle zone esterne della Penisola ed,
attraverso il Ponte di Meta, risalivano verso i monti.
La parte alta di Piano è tuttora occupato dal casale
di Cermenna, il più antico, dato che risulta iscritto in
documenti svevi del 1200. Era protetto da una torre
nei pressi della chiesa di S.Maria di Cerignano dove
confluivano tutti coloro che, scavalcando le colline, si
dovevano recare alla Costiera Amalfitana. La traccia,
ancora presente, conduceva allo Scaricatoio, dove
si imbarcavano persone e cose dirette a Positano
o a Salerno. Altre interessanti escursioni si possono
fare lungo i sentieri del monte Vico Alvano, di facile
percorrenza e molto panoramici che, scavalcando
verso la sella di Arola, permettono di intercettare la
traccia che conduce agli alti monti di Faito.
Girando per il proprio paese si riesce a comprendere,
prima di tutto, il motivo di tanto interesse per le nostre
zone da parte di tantissimi studiosi ed artisti del Grand
Tour che, nel 1800, scelsero la Penisola Sorrentina
come uno dei pochi luoghi d'Italia da frequentare e
conoscere e con la stessa importanza di Venezia,
Firenze, Roma e Napoli. L'ospitalità e l'accoglienza
verso gli stranieri è ancora molto percepibile nelle
persone del paese e continua ad identificare le qualità
di ingegno e di laboriosità dei carottesi.