100% Fitness Mag - Anno VII Novembre 2013 | Page 40
NUTRIZIONISTA
Dottoressa
Francesca Maresca
Bambini:
Laureata in Dietistica presso
l’Università di Napoli Federico
II. Disponibile telefonicamente
Martedì e Giovedì dalle 15.00 alle
16.30 - Cell. 334.2258132
attenzione ad un presente e futuro XXL
Essere un “bambino extralarge o XXL” rappresenta
uno dei problemi più critici per la salute dei bambini di
oggi. Non solo l’obesità, in particolare il sovrappeso
sono da considerarsi vere e proprie epidemie nei
nostri ricchi Paesi occidentali, e in Italia la percentuale
di bambini sovrappesi è particolarmente alta.
Secondo i dati disponibili, infatti, nel nostro Paese il
24% dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni presenta un eccesso
di peso, un fenomeno che sembra interessare
maggiormente le fasce di età più basse in particolar
modo al sud Italia.
Per contrastare il sovrappeso, che a sua volta è fonte
di altri disturbi anche molto gravi, occorre fare attività
fisica e seguire efficaci modelli comportamento,
che devono essere dispensati attraverso l’esempio,
partendo dalla famiglia fino alle istituzioni.
«Dal 2008 a oggi diminuiscono leggermente i
bambini di 8-9 anni in sovrappeso e quelli obesi, ma
l’Italia resta ai primi posti in Europa per l’eccesso
ponderale infantile. Sono ancora troppo frequenti
tra i piccoli le abitudini alimentari scorrette,
come pure i comportamenti sedentari, anche se
aumentano, sia pur di poco, i bambini che fanno
attività fisica» (dalla rilevazione a carattere biennale
del Ministero della Salute, 2013). Tutti gli esperti
di nutrizione affermano che l’obesità è una vera e
propria malattia, e può causare diabete e problemi
cardiovascolari anche nei bambini. Sovrappeso e
obesità sono temi affrontati quotidianamente anche
dai quotidiani, dai settimanali, dalla televisione
e dal web: sembra che i Paesi industrializzati e
benestanti stiano compiendo un gigantesco sforzo
per combattere l’obesità, «l’epidemia del terzo
millennio», «la catastrofe del XXI secolo», «la possibile
causa della fine della nostra civiltà»...
Si potrebbe immaginare, allora, che le famiglie, le
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istituzioni scolastiche, i professionisti della salute
siano tutti rigorosamente impegnati su questo fronte
per migliorare la qualità di vita dei ragazzi e per
garantire loro un futuro più sano. Tuttavia, osservando
con più attenzione i comportamenti individuali nelle
comunità, nelle scuole e nelle famiglie, si osservano
realtà completamente diverse. Ai pediatri, all’inizio
di ogni anno scolastico, capita quotidianamente
di dover emettere certificati per far sì che bambini
grassottelli, in sovrappeso o decisamente obesi non
ricevano regolarmente una doppia o tripla porzione
di cibo, oppure perché a fine pasto si dia ai bambini
la frutta e non merendine, budini o altri snack a base
di cioccolato o creme; inoltre, dietologi ed esperti di
alimentazione sono spesso obbligati ad andare nelle
scuole per insegnare alle cuoche responsabili della
distribuzione dei pasti a preparare porzioni corrette e
non eccessive.
I comportamenti appresi da piccoli sono molto difficili
da eliminare, e anche da modificare, in età adulta. I
bambini e i ragazzi oggi tendono a mangiare poca
frutta, verdura, legumi, pane integrale. Preferiscono
invece bevande dolcificate, patatine fritte, formaggi
grassi, yogurt elaborati e dolcificati, succhi di frutta
zuccherati; preferiscono stare davanti alla televisione
o ai video giochi piuttosto che uscire a giocare all’aria
aperta o dedicarsi a uno sport.
Solo lo sforzo congiunto tra
istituzioni pubbliche, educatori
e famiglie può dare una risposta
adeguata a questo problema.