100% Fitness Mag - Anno VI Gennaio 2012 | Page 48

100% FITNESS MAGAZINE NUTRIZIONISTA ormoni T3 e T4, fondamentali per la regolazione del metabolismo. Ciò significa che poco iodio potrebbe farti aumentare di peso, oltre che farti sentire facilmente affaticato. Se si hanno bassi livelli di iodio nell’organismo, la tiroide si adatta alla situazione riducendo l’eliminazione urinaria e il metabolismo. Per assicurarsi le giuste quantità di questo elemento non devono mancare pesci di mare e crostacei, carne, uova, latte, frutta e verdura, cereali integrali, tutti alimenti che forniscono buone dosi di jodio. Non solo iodio... Anche il magnesio è assolutamente necessario per il benessere e la salute dell’intero organismo, essendo coinvolto in più di 300 processi fisiologici. Senza un apporto sufficiente di questo minerale, ogni cellula dell’organismo farà fatica a produrre energia e il lavoro della tiroide, di conseguenza, tenderà a rallentare. La soluzione è l’integrazione della tua dieta con più alimenti ricchi di magnesio, come vegetali a foglia verde, cereali e banane. Puoi anche prendere in considerazione supplementi alimentari: sono infatti poche le persone che arrivano ad assumere i 400 mg raccomandati attraverso la dieta. Consigli pratici per dimagrire senza stress Riassumendo…ecco come aiutare la tiroide a lavorare bene e il metabolismo a bruciare di più. Da leggere e memorizzare! Gli eccessi creano dipendenza: ciò vale in particolare per i carboidrati semplici, come dolci, marmellata, zucchero, miele, ma anche pasta, pane e riso bianchi. Più zuccheri mangiamo meno zuccheri abbiamo nel sangue, e ne vogliamo ancora: è il paradosso dell’insulina. Questo ormone porta il glucosio dal sangue alle cellule e quello che non si trasforma in energia viene immagazzinato in grasso. Più zuccheri si mangiano, più si produce insulina... Abbiamo di nuovo fame, perché il glucosio nel sangue si abbassa: ci si sente ansiosi, privi di concentrazione, si possono avere capogiri e tremori. Questi eccessi, oltre a “sballare” il metabolismo, fanno aumentare il peso corporeo. La soluzione? Ai pasti, colazione compresa, non esagerare con i carboidrati e associali alle proteine che - stimolando l’ormone glucagone - rialzano la glicemia ma senza innescare il meccanismo che scatena la fame. Non dimentichiamo poi i grassi buoni (olio d’oliva, pesce grasso e noci): rallentano l’assorbimento degli zuccheri e quindi la risposta dell’insulina è più modesta. Infine, nella scelta dei carboidrati (occhio in particolare agli spuntini), invece di valutare l’aspetto calorico, è più utile preferire quelli che hanno un basso indice glicemico. Alimenti che entrano in circolo lentamente fanno salire la glicemia in modo progressivo, senza picchi, e producono una modesta reazione insulinica: questo fa sì che l’organismo accumuli meno adipe. Ecco qualche esempio: orzo, pane di segale, frutta, legumi, verdura e ortaggi, latte e yogurt (che forniscono proteine insieme a carboidrati). Se, invece di basare la dieta sul calcolo delle calorie, teniamo conto dell’indice glicemico, possiamo anche concederci delle porzioni più abbondanti: 10 g di pasta hanno la stessa quantità di carboidrati di 150 g di frutti di bosco. E se è vero che è impossibile “accontentarsi” di una porzione così scarsa di pasta, occorre dire che una coppetta di frutti di bosco salva linea dà maggiore soddisfazione al palato. Ciò non significa che le calorie siano superate, sono due diversi approcci dietetici: uno basato sulla quantità e l’altro sulla qualità dei cibi. Sceglierli in base al loro indice glicemico è utile soprattutto quando l’apporto calorico complessivo è corretto, ma si ha bisogno di perdere 3-4 chili di troppo. 48