100% FITNESS MAGAZINE
ANESTESISTA
Siamo tutti
a rischio
T
Dottor
Antonio Coppola
Medico, pediatra, rianimatore,
anestesista specializzato nella
terapia del dolore
Cell. 3381705569
utte le persone, se affette da particolari malattie o a seguito di traumi,
possono soffrire di dolore cronico,
ma lo sono maggiormente gli anziani e le persone colpite da malattie, quali:
il diabete, l’artrite o problemi alla schiena,
a soffrirne. I dolori persistenti non sono
da considerarsi una normale componente
dell’invecchiamento e vanno, quindi, curati.
Purtroppo, non è sempre possibile prevenire
il dolore cronico, ma se si interviene in modo
tempestivo e mirato sui dolori improvvisi,
le possibilità che questi diventino cronici si
riducono notevolmente.
Alcune patologie possono aumentare l’insorgenza di dolore cronico: l’amputazione di
un arto (dolore da arto fantasma), l’artrite o
i disturbi d’ansia. Stile di vita e fattori, quali:
scompensi alimentari, fumo, abuso di alcol o
droghe o inattività fisica possono predisporre
una persona al dolore cronico.
L’intensità del dolore percepito, anche a parità di trauma, varia molto da persona a persona. Mentre alcune persone percepiscono
il dolore in maniera significativa, altre non
sentono l’esigenza di ricorrere neppure all’assunzione di blandi analgesici. Un esempio
molto comune: un semplice taglio con la
carta in alcune persone diviene un dolore
persistente. Il motivo perché ciò accade non
è chiaro. Alcune persone, rispetto ad altre,
sembrano predisposte al dolore. L’educazione e le tradizioni culturali possono spiegare
solo in parte queste differenze individuali.
Vi sono sempre più indicazioni che la nostra
risposta al dolore sia anche determinata dal
patrimonio genetico, sul quale non esiste
alcun tipo di controllo.
“Il dolore è uno dei principali problemi sanitari europei. Se
il dolore acuto può essere ragionevolmente considerato un
sintomo di malattia o di trauma, il dolore cronico e ricorrente è
un problema sanitario specifico, una malattia a pieno titolo”.
Il dolore cronico spesso precede una serie complessa
di cambiamenti fisiologici e psicosociali, che sono una
parte integrante del problema e che vanno ad aggiungersi ad una situazione già gravosa per il paziente.
Questi problemi comprendono:
1. immobilità con conseguente deperimento dei muscoli, delle articolazioni, ecc.
2. depressione del sistema immunitario e aumentata
suscettibilità alle malattie
3. disturbi del sonno
4. inappetenza e malnutrizione
5. dipendenza da farmaci
6. eccessiva dipendenza dalla famiglia o da altri addetti all’assistenza
7. abuso o uso non appropriato dei servizi sanitari
8. scarso rendimento sul lavoro o inabilità a lavorare,
invalidità
9. isolamento da società e famiglia, chiusura in se
stessi
10. ansia, paura
11. amarezza, frustrazione, depressione, suicidio
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