100% FITNESS MAGAZINE
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ERBORISTA
Dai nuova vita ai tuoi capelli con
l’Hennè
L
a colorazione dei capelli è diventata
un momento importante nella vita di
tutti i giorni per un numero sempre
più grande di persone.
Se anni fa erano solo alcune signore a
sottoporsi a questo trattamento cosmetico, oggi molte persone cambiano il
proprio colore di capelli, più o meno
frequentemente, senza limiti di sesso
o di età. Questo fatto ha importanti implicazioni sociali, che coinvolgono il bisogno
di sembrare sempre più giovani e in forma,
ma soprattutto la necessità di essere integrati
nella società, di piacere agli altri, di far parte
del “gruppo”.
In risposta a tale tendenza l’offerta di tinture
per capelli sul mercato è sempre più ampia;
inoltre i prodotti più utilizzati, sia in casa che
dal parrucchiere, sono quelli formulati con
coloranti di sintesi che permettono di ottenere, nella quasi totalità dei casi, dei buoni
risultati ma che tuttavia alterano la struttura
naturale del capello
In conseguenza di questo inconveniente, si
sta registrando un fenomeno non trascurabile
e in continuo aumento, e cioè la richiesta da
parte dei consumatori di prodotti cosmetici
in generale, ma anche di tinture per capelli in
particolare, sempre più naturali, e soprattutto
più vegetali.
In quest’ottica suscitano sempre maggior interesse i coloranti presenti nelle piante, poiché possono essere usati con tranquillità, non
avendo mai dato origine a sospetti di tossicità.
Le piante tradizionalmente indicate dalla
letteratura erboristica per la cura e la colorazione dei capelli sono diverse, ma quella
di gran lunga più utilizzata è senza dubbio
l’Hennè; infatti il consumo di Hennè in Italia,
ma anche nel resto del mondo, rappresenta
una quota considerevole dell’universo delle
tinture per capelli: in un anno nel nostro
paese si utilizzano circa 30 tonnellate
di Hennè!
L’Hennè, il cui nome botanico è Lawsonia
inermis, deve questo nome al medico inglese John Lawson che, nel 1709, descrisse in
maniera particolareggiata questa pianta in un
libro pubblicato a Londra, mentre il termine
inermis si riferisce al fatto che spesso la pianta
è priva di spine. Un sinonimo è Lawsonia
alba, che fa invece riferimento al colore
bianco-rosato dei fiori.
La Lawsonia, originaria delle regioni calde
subtropicali e degli altipiani dell’Africa centro-orientale, è coltivata però soprattutto in
India, Tunisia, Egitto, Sudan, Arabia, Iran,
Cina ed anche in Florida.
Il suo uso è molto antico: perfino nelle
tombe dei faraoni egizi sono state ritrovate
polveri ricavate dalle sue foglie e mummie
con le unghie colorate con Hennè.
Oggi le foglie di Lawsonia, seccate e polverizzate, sono utilizzate in cosmesi, in medicina ed anche nelle cerimonie religiose
musulmane.
Viene infatti utilizzata, in diverse circostanze,
per decorare le ragazze con disegni rituali
e propiziatori delle mani e dei piedi; viene
donato da parenti e amici alla nascita di un
bambino, che poi verrà anch’egli dipinto e
decorato sempre su mani e piedi; viene portato in dono anche dal fidanzato alla promessa
sposa, che lo utilizzerà il giorno delle nozze
Dottor
Danilo Di Capua
Laureato presso la Facoltà di
Farmacia dell’Università degli
Studi di Urbino “Carlo Bò”