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PEDIATRA
mentare di vitamina D e B12, calcio,
zinco e ferro. È importante distinguere le formule neonatali a base di
soia, che sono alimenti completi per
bambini, da latte ed altri prodotti a
base di soia, che possono non essere
adeguati dal punto di vista nutritivo.
Il latte scremato diluito, i semi di sesamo triturati sciolti in acqua ed il tè
sono alimenti inadeguati per i bambini. Le fibre alimentari, gli ossalati ed i
fitati, i cui livelli generalmente sono
abbastanza alti nelle diete vegetariane, riducono ulteriormente la biodisponibilità dei minerali, quali il ferro,
il calcio e lo zinco. Un alto livello di
fibre alimentari può anche aumentare l’escrezione della vitamina B12.
Il volume degli alimenti assunti con
la dieta vegetariana generalmente è
molto alto, per cui può essere difficile
ottenere un adeguato apporto energetico. Inoltre nelle diete vegetariane il valore biologico delle proteine
può essere scarso. Se si combinano
attentamente varie proteine vegetali, queste difficoltà possono essere
superate. I cibi di origine vegetale
che sono carenti o privi di alcuni
aminoacidi possono essere mangiati in associazione ad altri alimenti
vegetali ricchi di tali aminoacidi, in
modo da creare un apporto proteico
che soddisfi il fabbisogno dell’organismo. Per esempio, associando i
legumi ai cereali, alle nocciole o ai
semi contenenti gli aminoacidi di
cui i legumi sono carenti, possono
essere ottenuti livelli totali di proteine soddisfacenti. I vegetariani che
mangiano alcuni alimenti animali
hanno minori problemi di questo
tipo, in quanto anche scarse quantità
di tali alimenti forniscono aminoacidi essenziali sufficienti a soddisfare il
fabbisogno proteico dell’organismo.
Le pappe di origine vegetale ed i
cibi utilizzati per lo svezzamento
dei bambini vegetariani talvolta
sono inadeguati e comportano
un rischio di malnutrizione. Ciò
è stato estesamente documentato
in diversi gruppi, comprendenti gli
aderenti alle diete macrobiotiche e
i Rastafariani. Le conseguenze di
inadeguate diete vegetariane nei
bambini sono gravi, e comprendono
difficoltà di accrescimento, anemia
da carenza di ferro, anemia megaloblastica dovuta a carenza di vitamina B12 (che può anche comportare
problemi neurologici) e rachitismo da
carenza di vitamina D. In età prescolare (da 18 mesi a 5 anni) i bambini
strettamente vegetariani continuano
a presentare ritardi della crescita in
altezza e peso e dello sviluppo del
pannicolo adiposo in maggior misura
rispetto ai bambini onnivori, ma tale
ritardo generalmente è meno grave
di quello registrato nel periodo dello
svezzamento, in quanto la crescita
è più lenta. L’anemia da carenza
di ferro è un problema comune
per i bambini vegetariani. In età
scolare (da 5 a 11 anni) il tasso di accrescimento diminuisce ed il rischio
delle diete vegetariane per i bambini
è abbastanza ridotto. Le diete dei
bambini vegetariani tendono ad essere povere di grassi saturi e totali
e di colesterolo e ricche di fibre e di
carboidrati complessi. Queste caratteristiche sono benefiche sia nelle
diete dei bambini di questa età che
in quelle dei loro genitori. Un accurato programma dietetico può ridurre
i rischi di carenze alimentari. La fase
puberale rappresenta di nuovo invece
un periodo di rapido accrescimento e
di aumento del fabbisogno nutritivo.
Gli adolescenti vegetariani sono
quindi a rischio per il rachitismo,
l’anemia da carenza di ferro ed
un rallentamento della crescita
e dello sviluppo puberale. Un
altro problema consiste nella scarsa
mineralizzazione ossea, in quanto il
fabbisogno del calcio è molto alto e
difficilmente viene soddisfatto, come
pure l’apporto di zinco, per cui sono
indispensabili supplementi a base di
calcio, ferro, vitamina B12, vitamina D e zinco. Il bilancio del ferro
costituisce un problema per tutti gli
adolescenti a causa del rapido accrescimento e dell’inizio delle mestruazioni nelle femmine. Poiché la
biodisponibilità del ferro è bassa negli
alimenti vegetali, è particolarmente
difficile soddisfare il fabbisogno di
tale minerale. Occorre fare particolare attenzione a fornire cereali integrali o arricchiti con supplementi
di ferro e a mantenere alto l’apporto
di acido ascorbico, che aumenta la
biodisponibilità del ferro.
In conclusione, i bambini vegetariani necessitano di una consulenza dettagliata da parte di uno
specialista in dietologia, in quanto le fonti nutritive in tali diete
sono scarse e incomplete.
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