SALUTE & BENESSERE
Dott.ssa
Rosanna Aiello
Laureata in Fisioterapia presso
l’Università Federico II di Napoli
L’angolo degli esperti
FISIOTERAPISTA
La sindrome
da immobilizzazione
L
a sindrome da immobilizzazione (SDI) è una sindrome ad insorgenza acuta
o cronica progressiva che
esordisce a seguito di una
prolungata immobilizzazione. Inizialmente reversibile, a lungo termine porta danni e disfunsioni permanenti, fino
addirittura alla morte. Tale sindrome si
presenta prevalentemente nei soggetti
anziani, ma può insorgere in pazienti
di qualsiasi età che per motivi di natura
cardiaca, traumatica o ortopedica siano
costretti a stare a letto per periodi prolungati.
Questa condizione potrebbe essere interpretata come l’adattamento dell’organismo e delle sue funzioni a un livello
di attività più basso rispetto a quello
richiesto normalmente, sotto il profilo
metabolico, al corpo stesso. Quando si
verifica questo adattamento, il livello di
attività più basso potrebbe non essere
compatibile con il funzionamento ottimale di organi, tessuti e apparati.
Per parlare di sindrome da immobilizzazione è necessario introdurre il concetto di “fragilità”. I pazienti fragili sono
soggetti, per lo più anziani, che presentano determinate caratteristiche, quali:
• Comorbilità (presenza di patologie
concomitanti)
• Polifarmacoterapia
• Anatomia funzionale ridotta
Tali pazienti presentano inoltre un alto
rischio di andare incontro a: riacutizzazioni delle patologie di cui sono affetti,
ospedalizzazioni, disabilità, morte.
I meccanismi attraverso i quali si istaura
la SDI sono:
1) Assenza di movimento, che deter-
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mina direttamente l’involuzione
dell’apparato muscolo-scheletrico
ed articolare (decondizionamento
fisico).
2) Obbligata posizione clinostatica responsabile dell’alterazione dei meccanismi di adattamento antigravitario
(neurovegetativi,