SALUTE & BENESSERE
qualche tic: c’è chi controlla ossessivamente se ha chiuso la macchina (un
tic “mentale”), chi si allarga di continuo il colletto, chi conta i gradini, chi
si sfiora continuamente i genitali, chi
si scatena in veri e propri tic motori,
linguacce, ammiccamenti, grugniti,
alzate di spalle, rotazioni di testa. “In
Italia i malati gravi sono circa 400mila, mentre le persone affette da semplici tic nervosi sono venti volte più
numerose”, dice Porta. Possono essere solo scatti motori, o piccoli rituali
per allontanare un disagio o una paura. Il tic, infatti, al contrario di quanto si crede, è spesso un movimento
semi-volontario. “Lo sento arrivare”,
conferma Marco, “è come un’energia
che brucia dentro, una tensione che
devo sfogare. Come se qualcosa non
fosse a posto finchè non faccio quel
movimento. Se mi sforzo posso controllarmi anche per 2 ore, ma dopo
vengo assalito da una scarica di tic più
violenta di prima”. I tic possono manifestarsi in situazioni stressanti, o al
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contrario in casa, al riparo da sguardi
indiscreti. In genere compaiono tra
i 4 e i 12 anni, e colpiscono quattro
maschi su una femmina. Nei casi più
gravi, pare ci sia una predisposizione
genetica. “I bimbi sono predisposti ai
tic perché il loro cervello non è ancora del tutto organizzato”.spiega Antonio Parisi, neurologo di Sorrento e
membro dell’associazione Ast-Sit.
“Dal momento del concepimento, la
corteccia cerebrale assume sempre di
più il controllo della parte più profonda e antica del cervello, i gangli della
base, che si occupa dei movimenti
grossolani e automatici. Se questo
controllo non è ancora perfetto, possono manifestarsi i tic, che in genere
scompaiono entri i 18 anni.
Ma quello che i genitori non sanno,
è che i tic si possono prevenire. Bisogna lasciare i bambini liberi di fare le
loro esperienze, strisciare per terra,
gattonare, toccare tutto. Solo così
completano lo sviluppo del sistema
nervoso”.
A VOLTE BASTA UN
ANTIBIOTICO
Oggi sappiamo che questi motori hanno una base neurologica. L’assunzione
di droghe come la cocaina, oppure anche solo uno stress molto forte possono far scatenare i tic. “Chi ne soffre
ha troppa dopamina nel cervello” dice
Parisi. La dopamina è un messaggero
chimico implicato nel controllo del
movimento, dell’impulso nervoso e
del piacere. “Se a un uomo viene un
tic perché la moglie lo ha cacciato di
casa, sappiamo che nella sua testa è aumentata la dopamina. E posso curarlo
con un farmaco che abbassa i livelli
di questo neurotrasmettitore”. Purtroppo, però, i farmaci a disposizione
(pimozide, aloperidolo, olanzapina,
risperidone, tetrabenazina, ecc….)
possono dare alcuni effetti collaterali. Al centro Tourette dell’Università
di Cagliari, stanno reclutando dei
volontari maschi affetti da Tourette
per la sperimentazione conclusiva
di un nuovo farmaco, la finasteride,
oggi impiegato contro la calvizie. “La
molecola ha attenuato i tic in modelli
animali e in alcuni pazienti affetti da
Tourette. Unico effetto collaterale:
un certo calo del desiderio sessuale”,
spiega Marco Bortolato, coordinatore
della ricerca a Cagliari e ricercatore
alla University of Southern California. “Sembra che la finasteride agisca abbassando la quantità di ormoni
maschili nel cervello, che in qualche
modo sono collegati ai tic”. Ma a volte, i tic si curano con un semplice antibiotico contro lo streptococco beta
emolitico del gruppo A, principale
responsabile delle placche alla gola.
In alcune persone predisposte, questo
microbo fa produrre degli anticorpi
che vanno a uccidere i neuroni dei
gangli della base, scatenando i tic.
Per scovare lo streptococco basta un
esame del sangue: il TAS (Titolo anti
streptolismo).