100% Fitness Mag - Anno III Dicembre 2009 | Page 96
lifestyle
Sì
i colori autunnali
influenzano l’umore
Marrone e beige
scoraggiano la
progettazione e
riducono la tensione
psicologica.
I colori sottotono
accentuano
l’instabilità
F
orse l’abbiamo sempre saputo. Ma fino
a oggi le nostre convinzioni si basavano
più sulla saggezza popolare e
qualche sensazione personale,
che sulla scienza. Ora, però,
l’influenza dell’autunno sulla
psiche è dimostrata anche da
un punto di vista clinico.
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L’influenza dei colori sulla psiche
I colori che caratterizzano l’autunno, in
particolare marrone e beige, lasciano spazio alla malinconia e al rimpianto. Perché
sono tinte che scoraggiano i progetti e abbassano la tensione psicologica.
A tracciare la mappa dei sentimenti che
ogni stagione evoca nella psiche umana è
Mariapaola Graziani, psicologa dell’Istituto di scienze dell’alimentazione (Isa) del
Cnr di Avellino: “Rispetto all’estate, i cui
colori intensi e brillanti stimolano emozioni positive e vitali, l’autunno si caratterizza cromaticamente da tonalità rossomarrone. Si tratta di gradazioni meno
eccitanti rispetto a quelle giallo-rossastre,
che inducono comportamenti più inclini
alla riflessione che all’azione, dai tratti
maggiormente malinconici, come l’osservazione, il ricordo, il rimpianto o la
calma”.
“In effetti”, continua la dottoressa Graziani, “le tinte autunnali marrone-beige
creano un’atmosfera cromatica che scoraggia la progettazione e riduce la tensione psicologica. La minore attività solare
sul mondo vegetale crea cromaticità più
smorzate e l’effetto che si percepisce è
incline a interpretazioni che, pur più rilas-
sate, restano positive”.
Ma qusto non funziona per tutti. Secondo il Cnr, infatti, nei soggetti più labili,
caratterizzati da emozioni che tendono al
“nero”, le atmosfere sotto tono accentuano
l’instabilità. E, in concomitanza di cause
come il ritorno alla routine o il vivere più
tempo in spazi chiusi, possono esprimersi
con comportamenti tendenti all’irritabilità o anche con sintomi fisici (senso di stanchezza o dolori articolari) che vanno oltre
le semplici alterazioni dell’umore.
“Gran parte di questi comportamenti”,
spiega ancora la dottoressa Graziani, “rivela una sofferenza stagionale definita internazionalmente Sad, Seasonal affective
disorder.
Chi soffre di questa depressione ad andamento stagionale, in autunno e in inverno
evidenzia maggiore affaticabilità, riduzione del desiderio sessuale, sonnolenza,
irritabilità e aumento dell’appetito, con
particolare predilezione per i carboidrati
complessi e semplici, e mi riferisco a pane,
pasta o dolci, sostanze e cibi che hanno valenze non solo orosensoriali e nutrizionali,
ma anche simboliche, di tipo soddisfacente-consolatorio”.