100% Fitness Mag - Anno III Dicembre 2009 | Page 66
Fitness
di Bruno Vollaro
Personal Fitness Trainer
Certificato ISSA
MOTIVAZIONI
e OBIETTIVI
P
sono direttamente
proporzionali
er noi addetti ai lavori a volte è difficile comprendere che il solo fatto di preparare un borsone e scendere in palestra è un grosso sforzo per chi, durante
l’arco della giornata, ha già svolto quelle che sono
le sue mansioni lavorative. Se poi a questo andiamo ad aggiungere parcheggio, pioggia, quindi ombrelli, freddo e quant’altro
non è difficile farsi un idea di quanto costi ai nostri clienti una
seduta d’allenamento ancor prima d’iniziare.
Nella nostra vita qualsiasi cosa facciamo ha un’ obiettivo, almeno così dovrebbe essere, questo è alla base di ogni motivazione
umana sia essa lavorativa,affettiva od hobbistica. I grossi filoni
che contraddistinguono in questo senso i miei clienti sono: “Voglio dimagrire”; “Voglio star bene”.
La prima si motiva da sé e sarà un’analisi bioimpedenziometrica
o il semplice ago della bilancia a dare soddisfazione, la seconda
diventa molto più delicata e difficile da trattare, riflettiamo sulle difficoltà elencate prima solo per entrare in una sala attrezzi,
forse “stare bene sarebbe non andarci affatto”...
Siccome NON E’ COSI’ dobbiamo trovare la giusta grinta per
auto-convincerci che tutta quella fatica un giorno pagherà...
Vederci allo specchio e piacerci non vuol dire “stare bene” ma
semplicemente avere una buona auto-stima, troppo spesso questo filo sottile viene confuso.
Facciamo un salto in un mondo che non c’appartiene, un atleta
professionista “dovrebbe” avere un buon se non ottimo stato di
salute, ma il SUO stare bene è riuscire a saltare quei 5 cm in più
o percorrere i 100 mt in un secondo in meno, tornando a noi,
il nostro stare bene in un’età compresa tra i 20 e 50 anni può
essere avere un cuore sano ed una tonicità accettabile, per un
anziano “stare bene” è riuscire a svolgere tutte le sue funzioni
giornaliere senza ausilio di medicinali.
Nel nostro campo quello che facciamo oggi è un piccolo investimento che sicuramente frutterà domani, vediamolo come fosse
un fondo pensionistico, un’ora oggi vorrà dire poterci alzare
domani autonomamente da un divano oppure salire qualche
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piano di scale senza avere una colorazione tra il paonazzo e il
violaceo se l’ascensore risultasse guasta.
Questo è il ruolo findamentale che ricopre un istruttore in palestra, quando con le sue domande che apparentemente risultano banali se non addirittura seccanti vi chiede cosa vi aspettate di ottenere da quell’ora in sala attrezzi. Personalmente per
quello che è stato il mio percorso reputo la palestra come una
molla che scatena a cascata una serie di motivazioni,più facile
seguire una buona alimentazione sulle ali di un allenamento che
altrimenti non darebbe gli stessi frutti, quindi un buon riposo.
Una persona sana dal punto di vista fisico è anche una persona
più diligente sul lavoro,più disponibile col prossimo e perchè
no? Più attiva sessualmente.
Bisogna poi distinguere quelli che sono gl’obiettivi a breve, medio e lungo termine. Gli obiettivi a breve scadenza sono generalmente un’aumento di carico, un ripristino muscolare dopo
un piccolo periodo di pausa o un infortunio lieve, quelli compresi tra i 15 e i 40 giorni per intenderci.
Quelli invece a medio termine possono essere quelli di carattere estetico, qualche taglia da perdere o un ciclo di massa muscolare da completare, che va nell’ordine dei 2 mesi ad un anno.
L’obiettivo a lungo termine invece è quello che ci prefiggiamo
prima di entrare in una struttura fitness che comunque sia può
evolvere e plasmarsi col passare del tempo e della mentalità
acquisita, quest’ultimo dipende molto dalle pretese personali e
dalla predisposizione fisica, attenzione: non è detto che venga
raggiunto se il nostro tiro è troppo alto e richiede da 2 a 7 anni.
In più c’è da dire che i nostri obiettivi raggiunti rispondono alla
legge del “o lo fai o lo perdi” ma va da sè che chi ha perseguito
per anni un target difficilmente abbandonerà la strada che lo ha
condotto al successo.
Ora il consiglio è questo: datevi un traguardo e fatevi aiutare da
chi di competenza a tracciare la strada da seguire, non appena
l’avrete raggiunto cercatene un altro, così facendo traggo spunto da un famoso spot: “Nulla è impossibile”!