100% Fitness Mag - Anno III Dicembre 2009 | Page 49
COSA FARE?
Primi 4 anni
5 anni
Dopo i 6 anni
Dopo i 6/7 anni
Evitare sicuramente di porsi il problema durante i primi
quattro anni di vita del bambino, specie in momenti in
cui è stanco o ammalato.
Se invece questa abitudine coincide con momenti di noia,
bisogna cercare di distrarre il bambino dandogli oggetti oppure mansioni da svolgere che gli tengano le mani
occupate.
Evitare comunque di rimproverarlo ma occasionalmente
premiarlo se non succhia, fino a quando arriverà all’età
della ragione.
Evitare sicuramente di porsi il problema durante i primi
quattro anni di vita del bambino, specie in momenti in
cui è stanco o ammalato.
Se invece questa abitudine coincide con momenti di noia,
bisogna cercare di distrarre il bambino dandogli oggetti oppure mansioni da svolgere che gli tengano le mani
occupate.
Evitare comunque di rimproverarlo ma occasionalmente
premiarlo se non succhia, fino a quando arriverà all’età
della ragione.
Intorno ai 5 anni bisogna intervenire in maniera più decisa, scegliendo il momento propizio e mostrandogli con uno specchio ciò che il
dito ha causato ai denti: il “buco” che ha creato e l’eventuale danno
alla pelle del pollice.
Il bambino va aiutato a ricordare l’impegno preso, magari colorando
il dito con un pennarello o per le bambine applicando lo smalto
solo su quell’unghia. Non dimenticare mai comunque di gratificare
il bambino se da solo mantiene fede all’impegno. Bisogna mettere al
corrente del vizio anche tutte le persone, come nonni e baby-sitter,
che ruotano attorno al bambino.
Intorno ai 5 anni bisogna intervenire in maniera più decisa, scegliendo il momento propizio e mostrandogli con uno specchio ciò che il
dito ha causato ai denti: il “buco” che ha creato e l’eventuale danno
alla pelle del pollice.
Il bambino va aiutato a ricordare l’impegno preso, magari colorando
il dito con un pennarello o per le bambine applicando lo smalto
solo su quell’unghia. Non dimenticare mai comunque di gratificare
il bambino se da solo mantiene fede all’impegno. Bisogna mettere al
corrente del vizio anche tutte le persone, come nonni e baby-sitter,
che ruotano attorno al bambino.
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