100% Fitness Mag - Anno III Dicembre 2009 | Page 46

L’angolo degli esperti ► logopedia I suoni del linguaggio Dottoressa Mariarosaria d’Esposito I l linguaggio verbale è costituito da una varietà ilCell. 338.3191494 limitata di suoni, prodotti Laureata presso l’Università dall’aria durante il passaggio di Napoli - Federico II attraverso una successione di cavità: laringe, faringe, bocca e, in taluni casi, cavità nasali. Tra i suoni del linguaggio distinguiamo 2 tipi fondamentali: • vocali (articolate “a bocca aperta”, in quanto l’aria in uscita non incontra alcun ostacolo) • consonanti (articolate “insieme con” una vocale). Le vocalisi differen ziano tra loro per il diverso grado di apertura delle labbra e per la posizione della lingua. Questi due elementi determinano il “timbro” della vocale. È facile verificare, pronunciandole in sequenza e allo specchio, come la la bocca si apra molto durante l’emissione della vocale “a”, meno nella “o” e ancora meno nella “u”. Per la produzione delle consonanti, sicuramente più varia e complessa, sono determinanti 3 fattori: • il “modo” dell’articolazione • il “luogo” dell’articolazione • la presenza o assenza di sonorità Logopedista In relazione al modo dell’articolazione le consonanti vengono onsonanti distinte in: a • occlusive: l’aria emessa, per la pronuncia delle consonanti appartenenti a questo gruppo, trova un ostacolo ad uscire sura dal canale, in quanto si verifica una chiusura dovuta all’avossiamo vicinamento di due organi fonatori. Ci possiamo facilmente udendo rendere conto di questo meccanismo, chiudendo le labbra e pronunciando, ad esempio, il suono “P”. a • continue: non si ha la chiusura completa del o canale, ma soltanto la riduzione del suo lume; gli organi fonatori si avvicinano e l’aria in uscita produce un suono continuo simile ad un fruscio. È il caso, ad esempio, della fricativa “F” in cui, l’avvicinamento del labbro inferiore (organo mobile) agli incisivi superiori (organo fisso), crea un canale all’aria in uscita, tale da determinare il suono. • semiocclusive: presentano insieme i 46 100% Fitness Magazine caratteri delle occlusive e delle continue; alla chiusura del canale (a livello del palato), segue la frizione dell’aria. È il caso, ad esempio, dell’affricata “C” (di “ciao”). Il luogo di articolazione rappresenta il punto in cui l’aria viene modificata dall’occlusione o il restringimento del canale. Distinguiamo ad esempio, • labiali: l’occlusione si ottiene chiudendo le labbra (p, b) • labio-dentali: avvicinamento del labbroai denti (f,v) • dentali: avvicinamento della lingua ai denti (t, d) • palatali: consonanti prodotte a livello del palato (ad es. la c di 100%fitness) • velari: emesse a livello del velo (ad esempio la g di gara) La caratteristica della sonorità della consonante viene data dalla vibrazione delle corde vocali; in caso contrario la consonante viene detta sorda. Si definisce “dislalia” l’alterazione del modo, del luogo o della presenza/assenza sonorità, durante la pronuncia di una determinata consonante. In taluni casi la dislalia è causata da una problematica di tipo organico (ad esempio la macroglossia, ossia la lingua di grosse dimensioni). Nella stragrande maggioranza, invece, le dislalie risultano di natura funzionale. Il linguaggio pluridislalico, talvolta poco comprensibile, può essere causa di inibizione sociale, difficoltà in ambito scolastico, deficit di un armonico sviluppo ortodontico.