100% Fitness Mag - Anno III Dicembre 2009 | Page 22

SBAGLIANDO SI IMPARA Gli errori sono inevitabili. Quello che si può fare è evitare di ripeterli. E tenere presente che… V i è certo capitato di salare il caffè, sbagliare il vostro numero di telefono, chiamare sempre Pietro un certo Paolo. E di aprire il cassetto sbagliato o accendere il lampadario anche se c’è il sole. Bè, rallegratevi: potrebbe andare peggio. Sbagliano gli scienziati, i premi Nobel, i designer, i giornalisti. Ma anche gli acrobati, gli arbitri, i cuochi, gli idraulici, i pizzaioli, e naturalmente anche gli studenti. Fare errori sembra l’attività umana più diffusa. Ma perché sbagliamo? Dal lapsus alla catastrofe. La prima risposta l’ha data Sigmund Freud, padre della psicanalisi: errori apparentemente casuali, bizzarri o privi di senso, inclusi errori linguistici e vuoti di memoria, sono messaggi inviati dall’inconscio per esprimere pensieri che la coscienza rimuove. Di recente, però alcuni psicologi si sono spinti oltre, e sono riusciti a capire i meccanismi che ci portano a commettere errori in base ai processi mentali che li generano e al tipo di attività in cui siamo immersi. Hanno diviso gli errori in due categorie: quelli di esecuzione, che sono di due tipi, gli slips inceppi nell’esecuzione di un gesto di routine, che il cervello compie in modo automatico) e i lapse, le azioni interrotte per distrazione. E, in secondo luogo, gli errori di pianificazione, quelli che vengono commessi 22 | 100% Fitness Magazine