100% Fitness Mag - Anno II Settembre 2008 | Page 74
Pregiudizi e desiderio
di integrazione
U
na volta consolidata la loro amicizia i nostri 2 cari amici Paolo e Vincenzo si trovano a scontrarsi con una dura realtà, quella
dell’integrazione sociale.
Vogliono a tutti i costi uscire dal guscio
domestico, trovare quei collegamenti di integrazione culturale per poter manifestare le loro attitudini e le loro doti
personali. Ma in uno scenario come quello in cui viviamo
in una concezione esclusivamente limitante e cristallizzata
su una vecchia mentalità assistenziale verso i disabili motori, c’è poco da manifestare, le prime delusioni e amarezze
le riscontrano nei treni della Circunvesuviana. Il personale
dell’azienda dei treni si stupisce come mai una persona su
carrozzella possa effettuare un viaggio da Sorrento a Napoli
invece di starsene a casa.
I nostri amici ci raccontano come quando in una di quelle trasferte un ignoto passeggero inveisce contro Vincenzo
mentre stava sistemando Paolo sulla piattaforma antistante
il corridoio, sul perché portava in giro quel ragazzo e da
chi era autorizzato visto che tra loro non c’era nessun grado
di parentela. A quel punto le barriere architettoniche numerosissime nelle strutture ferroviarie locali (ma anche Nazionali) diventavano delle inerzie a confronto delle barriere
mentali annidate nella mente delle persone, era più facile
per i nostri amici scalare l’Everest che cambiare una mentalità contorta. Il grande Einstein ci viene in aiuto quando
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di Vincenzo e Paolo
sosteneva che è più facile rompere l’atomo che un pregiudizio. Riflettendo meglio su questa problematica, si capisce
poi che la società non è stata educata e preparata all’accettazione delle persone con difficoltà motorie e psicomotorie
per un motivo semplicissimo ma ancestrale, poichè chi vive
una qualsiasi disabilità è una persona non produttiva per la
società, noi rispondiamo che non esistono dei parametri fissi
di produttività o improduttività, specialmente in una società
civile e attenta ai problemi degli altri, lo dimostrano gli innumerevoli esempi di persone che nonostante abbiano delle
grosse limitazioni motorie, hanno sviluppato delle abilità
nelle varie discipline culturali quali l’ingegneria, la psicologia, la musicoterapica e altro.
I nostri due cari amici non si perdono d’animo, ma si propongono di attivare una sorta di scuola estemporanea
all’aperto per smuovere questa realtà, invitando altri diversamente abili a lavorare insieme.
Sono presenti nel tessuto sociale anche quando non ce né
bisogno, utilizzano i mezzi pubblici con frequenza, per abituare la collettività a nuove ed importanti esperienze viaggiando nei treni della Circunvesuviana provocatoriamente
per rimarcare l’attenzione verso le istituzioni ad interrogarsi
e risolvere i problemi delle barriere architettoniche e sensoriali per una nuova cultura dell’interazione e dell’integrazione. Grazie per l’attenzione e per la collaborazione.
Un caloroso saluto Dagli amici Paolo e Vincenzo.