100% Fitness Mag - Anno II Gennaio 2008 | Page 11

FRUTTI ESOTICI DA PROVARE Papaia: la sua polpa dolce, tenera e profumata è ideale quando fai sport, perché è molto ricca d’acqua (29 calorie all’etto). Se la mangi dopo la carne, facilita la digestione, perché un suo enzima, la papaina, aiuta a sciogliere le proteine. Alchechengi: questo frutto arancione, racchiuso da foglie quasi trasparenti, ha un sapore dolce e acidulo. Con 40 calorie all’etto, ha una leggera azione diuretica. Si mangia al naturale oppure candito o glassato al cioccolato. Mango: Buccia gialla, rossa o verde e polpa di colore giallo intenso: il mango apporta carotenoidi, flavonoidi e vitamine E. Delizioso nelle macedonie, sulle torte di frutta e nei sorbetti, si può mangiare grattugiato e condito con olio e sale. Avocado: sotto la scorza di questo frutto, si nasconde una polpa burrosa. Piena di acidi grassi monoinsaturi, preziosi per il cuore (ma non solo), e di antiossidanti ad azione ansietà. Unico difetto: il suo contenuto calorico. Che puoi “neutralizzare” abbinando l’avocado a cibi leggeri. PERCHE’ ESISTONO DIVERSI GRUPPI SANGUIGNI? Il tipo di sangue di ognuno di noi viene geneticamente ereditato dalla nascita: ciò che lo determina è l’esistenza sul globulo rosso di alcune sostanze, dette antigeni. Esistono 4 gruppi sanguigni: 0 (zero), A, B, e AB che si dividono ulteriormente in base alla presenza o meno di un altro antigene, il fattore Rhesus, (il nome è quello della specie di primati sui quali venne scoperto per la prima volta), conosciuto anche come fattore Rh, che può essere positivo o negativo. Quello più antico, e ancora oggi più comune, è il gruppo 0: gli studiosi sono convinti che 40mila anni fa fosse comune a ogni individuo, e che fosse originato dalla dieta basata sulla caccia. Poi, quando l’uomo cominciò a dedicarsi all’agricoltura, variò l’alimentazione e intorno a 25mila anni fa comparve il gruppo A. Qualche migliaio di anni dopo, in Asia si sviluppò il gruppo B, mentre è molto più recente e raro l’AB. RUTTI E FLATULENZE: SEGNO POSITIVO? L’aria inghiottita con il cibo si accumula nella parte alta dello stomaco e ruba spazio al cibo dandoci la sensazione di essere sazi. L’aria che esce dal basso, invece, è gas metano e anidride solforosa (da cui il tipico odore) prodotti dai batteri del colon mentre pasteggiano con gli amidi. E’ un bene liberarsene. ACQUA E FRUTTA VANNO ASSUNTI LONTANO DAI PASTI? E’ vero che l’acqua diluisce il succo gastrico, ma bisognerebbe berne quantità enormi perché i liquidi, a differenza dei solidi, lasciano lo stomaco in pochi secondi. La frutta invece non va mangiata prima del pasto: gonfia lo stomaco e da la sensazione di essere pieni. Assunta alla fine, invece, pulisce i denti perché contiene acido citrico, una sostanza che uccide i batteri. I GATTI AIUTANO ANZIANI, IPERTESI E MALATI DI ALZHEIMER. “La presenza di un micio aiuta a combattere la solitudine, la depressione e riesce a dare anche ai malati di Alzheimer e del morbo di Parkinson quel pizzico di felicità che li aiuta a stare meglio e a sentirsi ancora amati”. A parlare è Antonio Frustaglia, direttore medico dell’istituto geriatrico Redaelli di Vimodrone, grosso centro alle porte di Milano. Da 5 anni i suoi anziani possono, nell’ampio parco dell’istituto, accudire e adottare una quindicina di gatti, liberi di vivere nell’area verde. Gli incontri con gli animali liberi sollecita il loro legame affettivo, li stimola a farsene carico e a essere più attivi. Anche gli animali sono seguiti: della loro salute si occupa l’associazione Mondo gatto, chiarisce Frustaglia. PERCHE’ SI FANNO TRE PASTI AL GIORNO? Lo stomaco non andrebbe mai lasciato vuoto troppo a lungo perché l’acido del succo gastrico, sempre presente anche in misura minore in assenza di cibo, alla lunga erode le pareti. Siccome in media per digerire un pasto ci vogliono 8 ore, ecco che tre pasti coprono le 24 ore dell’intera giornata (3x8=24). Si dice che un pasto porta avanti il precedente nel senso che, quando mangiamo s’innesca lo stimolo a defecare il pasto di 8 ore prima.