100% Fitness Mag - Anno II Dicembre 2008 | Page 84

di Paolo e Vincenzo SOCIETÀ DISABILITA’ E FAMIGLIA P er aff rontare il vasto e variegato tema della disabilità in seno alla famiglia, bisogna fare un importante precisazione. E’ più opportuno parlare delle famiglie poiché ogni singola realtà conserva delle sfaccettature diverse , anche se sono presenti degli aspetti comuni. Esamineremo alcuni di questi aspetti, e il primo fra tutti quello sulla rassegnazione, frequentemente si assiste cosi alle classiche frasi “siamo una famiglia sfortunata” , oppure “non ci meritavamo un figlio disabile”, queste affermazioni non fanno altro che impoverire il rapporto che intercorre, tra il nucleo familiare e la persona con disabilità, nei casi peggiori, si verifica una sorta di rifiuto che porta inevitabilmente all’assegnazione del figlio ad una struttura organizzata, centro diurno, Istituto , ecc. Per debellare questa non condivisibile decisione, occorre che tutte le forze sociali e culturali, nonché le associazioni e i singoli volontari diano quel supporto necessario alle famiglie, affinché ci si convince che convivere con un figlio/a disabile è una risorsa e non un problema (su questa delicata questione ci riserviamo di approfondire su un prossimo articolo che aff ronterà il problema della casa famiglia). Una buona integrazione delle persone con disabilità nel tessuto sociale dipende dalla capacità 84 100% Fitness Magazine che la famiglia riesce a esprimere individuando le giuste connessioni. Una famiglia dinamica e attenta certamente contribuirà a rendere più gradevole e piacevole la vita del loro ragazzo disabile, mentre un’altra famiglia chiusa e limitativa appesantirà la già difficoltosa condizione del loro bambino, in ogni caso occorre ribadire che la capacità di relazionarsi con gli innumerevoli stimoli esterni varia in maniera macroscopica, e nelle situazioni più preoccupanti si possono riscontrare degli atteggiamenti diametralmente opposti, se poi consideriamo anche il contesto socioculturale in cui vive la persona diversamente abile unitamente al suo nucleo familiare. Partendo da questa analisi si noterà come nelle aree più culturalmente depresse ci potrà essere una chiusura maggiore e anche un rifiuto, in compenso una nuova coscienza si è affermata ormai da anni nella società e nelle famiglie e ormai da tempo gli stessi diversamente abili si sono imposti con la loro tenacia manifestando una vera e propria lotta sull’autoaffermazione. Ritornando ancora sul tema specifico su coloro che vivono una qualsiasi forma di disabilità, dobbiamo spezzare una lancia ma a sfavore delle famiglie poiché nel vasto panorama delle rivendicazioni sui diritti negati da parte delle istituzioni nei confronti dei diversamente abili, non si riscontra un impegno costante e risoluto sul lavoro inteso proficuamente in senso collettivo, ma si antepone erroneamente una risoluzione nel privato, come ad esempio un disabile motorio deve raggiungere un posto lontano dalla abitazione e la famiglia invece di aiutarlo e invogliarlo a servirsi del mezzo pubblico lo convince ad adoperare l’auto, a questo punto la risposta potrebbe essere, ma esistono le barriere architettoniche e sensoriali, e chi potrebbe affermare il contrario, ma il loro abbattimento non potrà mai verificarsi se tutte le persone diversamente abili sono dissuase dalle famiglie a non usare quotidianamente questi servizi, motivo principale questo delle inadempienze istituzionali. Non è un monito quello che lanciamo alle famiglie sul loro attuale atteggiamento negativo, ma un grosso invito ad acquistare un forte coraggio ad uscire insieme ai loro figli dalle mura domestiche, ad avere più fiducia nelle loro capacità, e soprattutto a credere che la vita di ogni essere umano e inviolabile e va vissuta nella maniera più piena e completa possibile. Un grande augurio a tutte le famiglie che vivono queste problematiche, noi vi siamo sempre vicini. Buon Natale da Paolo e Vincenzo.