100% Fitness Mag - Anno II Dicembre 2008 | Page 30

S alute & Benessere di Erminio Liguori Cardiologo - Endocrinologo CARDIOLOGIA Palpitazioni minimizzare o preoccuparsi?? I PARTE L e c.d. “palpitazioni” sono un fenomeno comunissimo che interessa in modo più o meno insistente ambo i sessi (con prevalenza di quello femminile), in tutte le fasce di età, ma apparentemente più nell’età lavorativa che in quella pensionistica. Già la notevolissima diffusione evidenzia come, accanto a forme sicuramente pericolose, piuttosto rare, e ad altre addirittura potenzialmente letali rarissime- , la stragrande maggioranza sia composta da innocue extrasistoli o addirittura da semplici accellerazioni del normale battito cardiaco, che non rivestono alcun reale pericolo e che però contribuiscono in maniera significativa ad indurre atti medici, prescrizioni di esami e finanche terapie per lo più a maggior rischio per gli effetti collaterali delle innocue extrasistoli che pretendono di curare. In altre parole le aritmie sono un capitolo composito dove accanto a forme assai insidiose ci sono tantissime situazioni del tutto innocue o abbastanza tranquille da essere aff rontate senza patemi. Naturalmente per la composizione “laica” del pubblico che mi legge non darò a questo articolo alcuna parvenza di sistematicità delle numerosissime aritmie che possono verificarsi, ma mi limiterò a ricordare le forme più frequenti, la loro importanza, le possibili cause e l’eventuale da farsi. Prima di procedere, va detto che la stessa aritmia, se si sviluppa in un cuore sano piuttosto che in un cuore affetto da qualche importante patologia, può avere un diverso destino e una diversa rilevanza: in altre parole, ad esempio una comune aritmia quale la Tachicardia nodale da rientro (che può manifestarsi con frequenze superiori a 150 bpm), assume una diversa importanza in ragione della sua durata e se si manifesta in un cuore sano (generalmente ben tol- 30 100% Fitness Magazine lerata o con lievi sintomi), o in una Cardiopatia dilatativa con importante riduzione della funzione sistolica (cioè della capacità di espellere il sangue dal V.Sx nell’Aorta alla Circolazione generale): non di rado in simili circostanze si verifica rapidamente uno scompenso cardiaco e/o u