100% Fitness Mag - Anno 0 Novembre 2006 | Page 40

40 -- 100% Fitness Magazine - Novembre 2006 BELLEZZA di Anna Maria Tozzi CELLULITE E TERMOGRAFIA Comunemente siamo abituati a confondere la cellulite con l’adiposità ma la cellulite è una vera e propria malattia e non un banale inestetismo. La cellulite è infatti una pannicolopatia edema-fibroschelotica che interessa: - le cellule adipose, - il tessuto interstiziale, - i piccoli vasi sanguigni. Il processo ha un’ evoluzione molto lenta. I STADIO DI CELLULITE Inizia con un edema interstiziale dovuto ad un enorme permeabilità dei vasi sanguigni. Tale alterazione provoca una trasudazione del plasma nonché il suo ristagno ed accumulo nel tessuto interstiziale tra le cellule adipose. II STADIO DI CELLULITE Il ripetersi di questo fenomeno provoca una reazione del sistema di difesa delle singole cellule adipose. In condizioni normali, infatti, ogni adipocita è avvolto da una rete di fibrille reticolari molto sottili e in seguito alla comparsa dell’edema queste fibrille si moltiplicano sia di numero che di spessore inducendo così ad alterazioni dell’irrorazione sanguigna. III STADIO DI CELLULITE In una fase successiva, dopo un periodo di tempo variabile da soggetto a soggetto, avviene la formazione del micronodulo, struttura modulare rotondeggiante di dimensioni microscopiche, circondate da una vera e propria capsula di fibrille collagene sclerotiche e priva di vasi. IV STADIO DI CELLULITE Quando più micronoduli si fondono tra loro si ha la formazione del macronodulo, apprezzabile alla palpazione e molto doloroso alla pressione. E’ questo il cosiddetto ‘modulo cellulitico’. I segni caratteristici della cellulite sono: - Turbe circolatorie con presenza di zone fredde e zone dove la temperatura è normale. Tali zone fredde sono espressione di un insufficiente irrorazione sanguigna a livello delle reti capillari. - Noduli sintomo della cellulite ‘vera’ In casi di adiposità i noduli . sono assenti, la temperatura è uniforme, il tessuto non è dolente. Negli stadi più avanzati è possibile apprezzare le modificazioni termiche, i singoli noduli o ammassi di noduli appoggiando il palmo della mano sulla zona interessata. Negli stadi meno avanzati è necessario disporre di un metodo capace di fornire una mappa termica delle regioni da esaminare. Queste esigenze sono soddisfatte dalla termografia a cristalli liquidi microincapsulati. Termografia significa letteralmente scrittura del calore e consiste nell’appoggiare speciali lastre nelle quali sono incorporati dei microcristalli di colesterolo opportunamente incapsulati che hanno la proprietà di cambiare colore a seconda della temperatura con cui vengono a contatto. Questo metodo sfrutta la proprietà dei cristalli liquidi di ruotare sul proprio asse modificando la loro disposizione spaziale in funzione della temperatura. Le immagini termografiche ottenibili possono essere divise in quattro gruppi. Immagine UNIFORME (I stadio): completa assenza di macchie indicanti zone più o meno calde. Assenza quindi di zone ipertermiche (stasi sanguigna) e assenza di zone ipotermiche (noduli). Immagine MOUCHETE’ (II stadio): presenza di macchie ipertermiche, di varia forma con margini sfumati circondati da aloni più freddi (edema e ristagno di sangue venoso). Immagine a PELLE DI LEOPARDO (III stadio): caratterizzato da numerose macchie ipertermiche anche più piccole delle precedenti, con margini ben definiti irregolarmente sparse in un’ area diffusamente fredda (micronoduli). Immagine BLACK HOLES (IV stadio): caratterizzata da superfici di varia forma nettamente ipotermiche confinanti con macchie ipertermiche di varie dimensioni (macronoduli). La termografia risulta quindi vantaggiosa perché insostituibile per evidenziare: - Piccoli segni della cellulite - Iniziali turbe della circolazione sanguigna, capanello d’allarme in processo d’evoluzione - Variazioni di temperatura - Orienta verso i trattamenti più adatti in ogni singolo caso - Riconoscimento delle zone che presentano cellulite e zone che esprimono una banale adiposità