100% Fitness Mag - Anno 0 Novembre 2006 | Page 10

10 -- 100% Fitness Magazine - Novembre 2006 SALUTE & BENESSERE La paura della solitudine di Marcella Brunelli Psiconcologa Psicoterapeuta sentirci soli, essere soli, stare da soli… “Solitudine”, un’unica parola per esprimere molteplici e complessi significati ed aspetti: una condizione dell’essere, uno stato d’animo, una realtà fisica, un insieme di sensazioni ed emozioni di un attimo o di una vita, un bisogno e un’esigenza, un’esperienza che spaventa e che rigenera allo stesso tempo… Credo che ognuno di noi si sia sentito o si senta solo. Ma l’esperienza di solitudine è una sensazione o una realtà? Le risposte possono essere diverse. Se viviamo rapporti e relazioni interpersonali insoddisfacenti, in cui non ci si sente amati, ascoltati, compresi, sostenuti, in cui non si riesce a stabilire una profonda intimità emotiva con l’altro, in cui il proprio bisogno affettivo non è gratificato, ma frustrato e smorzato, proviamo emozioni molto spiacevoli e possiamo sentirci abbandonati e tristi, e vivere un grande senso di vuoto all’interno e fuori di noi. Tali sensazioni possono corrispondere alla realtà nel senso che può essere oggettivamente molto difficile riuscire a vivere dei rapporti profondi, veri, sinceri, in cui gli individui riescono ad accettare, amare, ascoltare l’altro in maniera incondizionata e completa, in cui si generano sintonia ed empatia, in cui si desidera condividere emozioni, pensieri, valori, ideali, esperienze. Il sentirsi soli, però, può non essere una condizione reale ma può essere il transfert di un vissuto sperimentato nel passato, nell’infanzia e nell’adolescenza e riattualizzato nei rapporti del presente: l’individuo che non si è sentito amato, accettato ed ascoltato ma solo ed abbandonato, se non è riuscito ad elaborare e comprendere il suo passato, può continuare a sperimentare quelle sensazioni anche se non corrispondono alla realtà. La solitudine può essere intesa anche come lo “stare da soli” piuttosto che il “sentirsi soli” e può così avere una connotazione positiva, in quanto condizione necessaria ad ogni individuo per potersi ritrovare, per poter prendere contatto con la parte più intima e profonda di se stessi, per riuscire a conoscersi e ad ascoltarsi. Questo contatto spesso spaventa e fa paura; l’insicurezza, l’incapacità di poter contare su se stessi, la mancanza di fiducia nelle proprie risorse, fanno si che molte persone non riescono a fermarsi e a stare da sole. La mancanza di autonomia porta ad un bisogno fortissimo di stare con gli altri, di avere relazioni basate così sulla dipendenza e sull’esigenza di soddisfare i propri bisogni affettivi e non sui sentimenti genuini di amore e di amicizia. Tra il sentirsi soli e lo stare da soli ci sono naturalmente connessioni ed interdipendenze. Se impariamo a stare bene da soli, a vivere intensamente i momenti di solitudine per ascoltarci e contattare la profondità del nostro essere, se riusciamo a riempirci di emozioni e a fidarci delle nostre possibilità, riusciremo anche ad aprirci di più agli altri, a vivere rapporti più intensi e gratificanti, a godere e a fare frutto di ogni tipo di scambio interpersonale, ad esprimerci e ad ascoltare, a dare e a gioire senza pretendere nulla in cambio…in questo modo non ci sentiremo mai soli e vuoti, perché avremo sempre a fianco il nostro amico e compagno più caro: il nostro io! E così, pieni e felici, potremo sentirci vicini ad ogni parte del creato…